Disabilità: Insegnanti di sostegno, vincono le famiglie

Una sentenza arrivata in tempi record, che potrebbe segnare un importante precedente per future azioni legali. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso collettivo promosso dal Coordinamento scuole elementari di Roma, con cui 13 famiglie contestavano l’assegnazione di un numero di ore di sostegno inferiore al necessario per i loro figli, affetti da handicap gravi. Secondo le diagnosi funzionali delle Asl, questi bambini – che frequentano scuole d’infanzia o elementari – avrebbero avuto diritto al rapporto “1 a 1” (un insegnante di sostegno per il totale del tempo scuola di ciascun alunno disabile), ma a causa della mancanza di personale idoneo – effetto dei tagli agli organici degli anni scorsi – hanno ricevuto meno ore del dovuto.

Con questa sentenza, la III sezione bis del Tar del Lazio ha ribadito la necessità di rispettare il rapporto 1 a 1 per bambini con handicap particolarmente gravi, integrando il numero degli insegnanti, dove occorra, attraverso la flessibilità organizzativa o l’assunzione con contratti a tempo determinato di altri insegnanti di sostegno. Contro i provvedimenti degli istituti sull’assegnazione delle ore, dovuti anche agli organici stabiliti dal ministero dell’Istruzione e dall’Ufficio scolastico regionale,i ricorrenti si erano opposti lamentando la violazione dell’articolo 38 della Costituzione (diritto all’educazione dei disabili), forti anche della sentenza della Corte costituzionale del 26 febbraio 2010, che aveva dichiarato illegittimo il rigido limite fissato dalla Finanziaria del 2008 al numero degli insegnanti di sostegno.

«Spetterà all’amministrazione, ora, integrare il numero delle ore di sostegno per questi bambini – spiegano gli avvocati Marco Tavernese e Maurizio Rossi dello studio legale Tavernese, che hanno patrocinato il ricorso – Se non lo farà spontaneamente, intraprenderemo ulteriori azioni legali». I ricorrenti hanno rinunciato alla richiesta di risarcimento proposta (mille euro per ogni mese di mancato sostegno con rapporto 1 a 1) e il Tar ha condannato l’amministrazione resistente alle spese di lite. Esulta il Coordinamento scuole elementari di Roma che, con sottoscrizioni volontarie negli istituti, ha raccolto oltre 4mila euro per le spese legali: «Questo è il primo ricorso collettivo effettuatoe vinto presso il Tar del Lazio- spiega Bruna Sferra, una delle insegnanti promotrici – Il Coordinamento valuterà ora la possibilità di fare un nuovo ricorso per le altre famiglie che negli ultimi due mesi ne hanno fatto richiesta».

7 marzo 2012 , articolo di Repubblica

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