10/04/2013. Gli autistici sono molto sensibili al loro ambiente. Ma fino a che punto ? Uno studio recente mostra che le modificazioni visive, anche minori, possono influenzare le persone autistiche. Gli autistici sono ipersensibili. Qualsiasi variazione visiv , anche minima, puo’ attirare la loro attenzione e generare una sensazione di disagio. Per queste ragioni, gli autistici sono refrattari ai cambiamenti, e adottano comportamenti ripetitivi e orientati verso un bisogno di stabilità. Uno studio aveva ha già dimostrato che le persone autistiche erano ipersensibili alle variazioni sonore. E a quelle della vista ?. Per rispondere a questa domanda, un equipe dell’Inserm ha analizzato la percezione visiva di pazienti autistici confrontandola con quella di persone non autistiche. I soggetti sono stati sottoposti a stimoli differenti e la loro attività cerebrale è stata registrata tramite elettroencefalogramma. I risultati sono stati pubblicati in Frontiers in Human Neuroscience. Per condurre questo studio, i ricercatori hanno utilizzato un modello visivo costituito da una croce circondata da un cerchio. Quest’ultimo si presentava sotto forme differenti: immobile, mobile e regolare o infine mobile e irregolare ( in questo caso il cerchio aveva forme strambe e inaspettate ). I pazienti hanno osservato ogni modello, e le loro reazioni cerebrali sono state registrate dall’elettroencefalogramma e analizzate.
Le persone autistiche sono disturbate da segnali visivi minori
Nei non autistici, la configurazione mobile e regolare non ha generato nessuna reazione cerebrale. Al contrario, la configurazione mobile e irregolare ha generato un segnale sull’elettroencefalogramma chiamato P3a. Cio’ si potrebbe spiegare nel seguente modo: quando leggiamo un libro, alcuni rumori non hanno alcun effetto sulla nostra concentrazione, mentre altri ci distraggono dalla lettura.
Nelle pazienti autistici, i risultati sono differenti. Qualunque sia la configurazione mobile (regolare o irregolare), l’attività cerebrale è stimolata, e si traduce con la comparsa del segnale P3a. In questi individui, tutti i cambiamenti minori e non, attirano la loro attenzione e perturbano la loro condizione.
Attualmente, le perturbazioni cerebrali all’origine di questa ipersensibilità sono sconosciute. Studi condotti su animali mostrano che un sistema di trasmissione dell’informazione nervosa, chiamata via glutammatergica sarebbe coinvolta nella modificazione delle percezioni visive associate all’autismo. Che cosa accadrebbe se modificassimo questa via ? Il passo successivo sarebbe quello di giocare sui neurotrasmettitori coinvolti in questa rete di segnalazione nervosa, e osservare gli effetti sulle percezioni visive e uditive. Questi studi potrebbero permettere di rettificare queste perturbazioni nervose, col fine di migliorare la condizione dei pazienti autistici.
Tradotto e riadattato da Mondo Aspie: Fonte, Futura-sciences.com