Un vero e proprio concerto… nella sala di un cinema.
Un vero e proprio fenomeno di costume che prende vita (a tre dimensioni)… nella sala di un cinema.
Un vero e proprio colpo al cuore vedendo i protagonisti della tua serie preferita… nella sala di un cinema.
Sto parlando del film che vede protagonisti i personaggi di Glee e che vi stupirà sicuramente perché oltre ad esserci buona parte della scaletta del concerto che li ha portati in giro per gli States e il Regno Unito, ci sono anche le testimonianze di ragazzi “normalmente diversi” che ti faranno sentire meno uguale al tuo vicino di poltrona ma anche innegabilmente legato a chi, come te, sa di essere… in edizione limitata.
Tra un’esibizione live e l’altra, oltre a divertenti “dietro le quinte” in cui i ragazzi scherzano, chiacchierano e continuano a impersonare i loro personaggi ci sono anche dei siparietti in cui diverse persone parlano della loro passione per Glee, di cosa significhi per loro questa serie tv e di quelli che sono i loro personaggi preferiti. Oltre a questo coro di voci, proveniente da persone di ogni età, orientamento sessuale, colore e religione ci sono poi tre voci a cui il regista ha dato più spazio, appartenenti a un ragazzo diciannovenne dichiaratamente omosessuale da quando aveva 13 anni; una ragazza affetta da nanismo e una ragazza affetta dalla sindrome di Asperger.
Inizialmente questi siparietti molto alla “Made” di Mtv non mi avevano affatto convinta, perché troppo presa dalle esibizioni canore dei ragazzi e troppo convinta del fatto che se il film parlava del concerto di Glee doveva far vedere quel benedetto concerto che molti di noi si sono limitati a sognare mangiandosi le mani.
Una volta fuori poi invece ho capito la scelta del regista, apprezzandola come non avrei immaginato di fare. Glee sta avendo tutto questo successo proprio perché parla dritto al cuore e alla sfera emotiva di gente che la società sta facendo di tutto per non far sentire normale e a proprio agio così com’è… per un motivo o per l’altro. Quei tre ragazzi ne sono l’emblema, le loro tre storie riescono a far comprendere perché questa serie tv sta scatenando la passione smodata di milioni di persone… Glee parla a chi non riesce a far sentire la sua voce facendo capir loro che c’è sempre speranza, modo e motivo per riuscire a farsi ascoltare, a farsi vedere e a farsi capire.
Magari non riusciranno a farsi sentire se continuano a rimanere nell’anonimato e cercano di farsi comprendere farfugliando quello che devono dire sussurrando per paura di disturbare ma… se si facessero coraggio? Se sapessero che non sono assolutamente soli ma c’è un mondo di “nerd” come loro che sta aspettando la sua rivincita su un mondo patinato e falso che non gli appartiene?
Se così fosse allora potrebbero prendere coraggio, mettersi ben dritti e cominciare a cantare quel messaggio che Glee continua a mandare da due serie (a brevissimo inizierà la terza e tutti i gleeks stanno facendo il count down da circa tre mesi!) e che lo ha reso così popolare… eh già: i loser più popolari del globo sono proprio loro, ma perché sono riusciti a rendere popolari i loser di tutto il mondo per la proprietà transitiva delle loro passioni.
Insomma… non vi resta che affrettarvi verso la sala The Space più vicina a voi entro il 20 settembre, perché la pellicola sarà nelle sale per un periodo limitato di tempo e lasciarvi conquistare dal fenomeno che ha già conquistato milioni di persone e… GLEEK OUT!
http://www.lineamusica.it/2011/09/glee-3d-unesperienza-totalizzante/