Squag è un social network americano (in inglese) nato da poco e in continua evoluzione, creato da Sara Winter e dalla sua famiglia.
Sara – come si racconta in questo articolo – ha un nipote autistico e da più di dieci anni segue la sua crescita e le sue mille difficoltà, tra le quali l’incapacità di socializzare facilmente con i suoi coetanei. Negli ultimi anni, Sara e i genitori del ragazzo hanno cercato di aiutarlo a gestire la sua malattia e, nonostante i passi avanti, il nipote ha grandi difficoltà nel relazionarsi e nel comunicare: ad esempio, la parola “piazza”, che in inglese si dice square, lui la pronuncia squag.
Ed è proprio Squag il nome scelto per il social network sviluppato da Sara Winter per aiutare i ragazzi autistici.
Con l’arrivo di Facebook, Twitter e l’ascesa dei social network, milioni di adolescenti hanno cominciato a comunicare in maniera diversa e la Winter ha capito subito che la Rete avrebbe potuto aiutare a mettere in relazione con gli altri anche chi, come suo nipote, ha difficoltà a farlo.
Ma prima che un ragazzo autistico possa trovarsi a suo agio su un social network qualunque ha bisogno di sperimentare in un posto sicuro in cui incontrare persone come lui. Ed è quello che cerca di fare Squag.
Squag è un sito, ma in futuro anche un’applicazione per smartphone e tablet, rivolto ai bambini dai nove anni in su, progettato per fornire agli affetti da autismo uno spazio online sicuro e confortevole dove poter praticare le loro abilità comunicative e acquisire fiducia in se stessi.
Squag.com è solo uno dei tanti siti o software per computer, cellulari e tablet, sviluppati per aiutare giovani con necessità particolari. L’AppStore di Apple domina il mercato virtuale di questi prodotti, con circa 200 applicazioni dedicate ai bambini affetti da disabilità di diverso tipo, mentre per Android ne esistono circa 70.