Sigmund Freud, non è l’unico ad essersi entusiasmato a suo tempo per le proprietà della cocaina. Ma la sua lunga dipendenza a questa droga ha influenzato le terapie e le teorie del padre della psicanalisi, afferma David Cohen nel libro ” Freud sotto coca” che uscirà mercoledi’ prossimo edito da Balland.
Già dipendente da sigarette e sigari, compro’ il primo grammo di cocaina all’età di 28 anni nella speranza di trovare degli utilizzi terapeutici, in particolare come anestetico, una scoperta che gli avrebbe portato gloria e fortuna, scrive l’autore britannico, psicologo e membro della Royal Society of Medicine.
David Cohen non è il primo a menzionare la dipendenza del “medico dell’anima” alla cocaina. Ma esplora ulteriormente le conseguenze dell’utilizzo della “coca” sull’elaborazione delle teorie di Freud.
La cocaina era una sostanza popolare nella sua epoca
Alla fine del XIX secolo, le foglie di coca erano popolari tra le elites europee e americane e utilizzate in farmacologia per dare una spinta in piu’ per per alleviare ogni sorta di mali, cita l’autore.
Delle pubblicità riprodotte in un libro indicano il “Vino tonico di coca del Peru'”, ” la cocaina per curare il mal di denti” o per ” eliminare la forfora e rinforzare i capelli”…
Velocemente, Freud diventa un forte consumatore di cocaina che sperimenta sulla fidanzata, sugli amici, su alcuni pazienti, come rimedio per curare complicazioni gastriche, la ninfomania, la depressione o il mal di testa. Diventerà dipendente e assumerà grandi quantità di cocaina per quindici anni, racconta l’autore.
Freud, “candidato perfetto alla tossicodipendenza”
L’autore sostiene che l’episodio “cocaina” non è come alcuni sembrano pensare, un errore di gioventu’, ma un elemento cruciale nella sua elaborazione della psicanalisi.
David Cohen esplora in questo saggio a volte storico e polemico le zone d’ombra e le fragilità di un candidato perfetto secondo lui per la tossicodipendenza: depresso, ossessionato, sessualmente represso e infelice.
Esamina l’ influenza della droga sull'”interpretazione dei sogni” di Freud e assicura che la cocaina ha svolto un ruolo importante, nel tentativo di identificare l’influenza delle sostanze stupefacenti nell’elaborazione delle teorie freudiane.
L’autore espone alla fine del libro un panorama dei legami esistenti tra droga, psicologia e psichiatria, e parla anche dell’emergere del LSD, del narcotraffico e delle politiche anti-droga.
“Freud sous coke” di David Cohen (Editions Balland – 416 p. – 23,90 euros – Uscita il 24 novembre)
Tradotto e riadattato da Mondo Aspie, fonte: Francetv.fr