Chi ha un figlio Aspie lo sa, non puo’ fare a meno di farsi travolgere dai suoi interessi ristretti. E si’, perchè queste passioni occupano sempre i loro pensieri per la maggior parte della giornata, dalla mattina fino alla sera. Le domande e le interrogazioni poste sui suoi argomenti preferiti non hanno orari per cui a volte mi ritrovo alle sette del mattino a dover discutere con mio figlio sulle procedure di primo soccorso da effettuare su una persona incosciente stesa a terra . Oppure, per esempio la notte stanchissima non appena appoggio la testa sul cuscino pronta per immergermi tra le braccia di Morfeo ecco che arriva il domandone da Trivial su quale sia la barella piu’ adatta da utilizzare (asse spinale, a cucchiaio, americana, etc,etc,) per soccorrere un ferito con fratture interne. Di sicuro c’e’da farsi una cultura, e non ci si annoia mai, e per il momento i suoi interessi particolari che vanno avanti da un bel po’ sono condivisibili e alla mia portata. Per cercare di togliere in parte Aspie dall’isolamento sociale (essendo da sola e non potendo contare su programmi specifici e assistenza, nel 2012 in Emilia Romagna, regione sconosciuta del Burundi, con tutto il rispetto per questo paese) non mi resta altro che ingegnarmi nel cercare attività che stimolino i suoi interessi e lo facciano interagire con gli altri, per cui ci siamo iscritti ad un corso di volontari del soccorso dove Aspie entusiasto si offre sempre per fare da cavia .
Questa è l’esercitazione con la tavola spinale e il sistema d’immobilizzazione detto “ragno”. Il commento di Aspie è stato ” finalmente ho provato sulla mia pelle cosa significa essere legato come un salame”. Non contento ha richiesto l’effettuazione della prova del nove, cioè essere messo a testa in giu’ tramite il ribaltamento dell’asse per verificare la corretta tenuta delle cinghie “ragno”.
Sta partecipando al corso con interesse e sta leggendo il Manuale di Formazione per il volontario S.A.R.A (servizio di accompagnamento con Relazione d’Aiuto).
Mi dispiace un pochino invece che non voglia piu’ continuare l’esperienza del teatro sociale (avevo scritto qualcosa qui ) organizzato dal gruppo di volontari che frequento, anzi ormai che frequentavo dal momento che sono troppo impegnata a fare la volontaria per Aspie e questo non mi permette di occuparmi di altre persone. D’altronde con il teatro avevo tentato già due volte negli anni passati…con scarsi risultati , una volta quando era alle elementari era bello che pronto e travestito per salire sul palcoscenico, quando ad un certo punto si è girato verso di me e le maestre e ci ha detto : ” Non intendo partecipare a questa pagliacciata”, si è voltato e se ne è andato via. Generalmente gli Aspie hanno le idee chiare ed una personalità marcata.
Non intendo sforzarlo a fare cose che non gli piacciono, anche perchè si è espresso molto chiaramente : “Mamma, io sono un ragazzino intellettuale e non teatrale e tu devi rispettare le mie scelte, il teatro mi fa schifo”.