Aspie e gli interessi ristretti, ma perchè non dire passioni ?

 Io e Aspie viviamo in simbiosi. Per mio figlio che non è seguito da nessuno se non da gente che fa finta di seguirlo solo sulle carte… io sono educatrice, psicologa, neuropsichiatra, volontaria, avvocato, mamma, papà, amica tutor, insegnante di sostegno, assistente sociale, ricercatrice sulla Sindrome di Asperger, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. La mia difficoltà maggiore oltre a cercare di migliorare la sua autonomia e alcuni comportamenti non propriamente corretti, sta nel trovare delle attività che gli permettano di uscire di casa e di interagire con gli altri. Per stimolarlo cerco regolarmente tra tutti i programmi delle province di Rimini, Ravenna e Cesena (le piu’ vicine), eventi, mostre, seminari, corsi universitari, laboratori, manifestazioni, insomma qualsiasi cosa che sia attinente ai suoi interessi ristretti predominanti attualmente: la medicina e i videogiochi ( gli interessi  che secondo la  psicologa fantasma di  Aspie dovrebbe abbandonare, e che invece secondo me sono da coltivare, anche perchè toglierli senza avere delle idee su come, e su cosa proporgli di alternativo, significa sottoporlo ad uno stress ulteriore di cui non ha bisogno, e si perchè questi cialtroni professionisti parlano e parlano, ma poi non sanno dare un mezzo consiglio utile e concreto ai genitori. Ma poi dico io, se sono interessi costruttivi ed interessanti ma perchè glieli volete togliere ? Ma perchè  non si possono avere delle passioni ?). In Nord africa dove abitavamo non c’era nulla di adatto alle sue esigenze, in Italia non saranno qualificati sull’assistenza agli autistici, pero’almeno qualcosa da fare spendendo poco o talvolta niente si trova (le finanze sono quelle che sono). Attualmente Aspie svolge queste attività: un laboratorio per imparare a creare un videogioco attraverso dei software, un laboratorio di teatro con il gruppo di volontari di cui faccio parte, e in via del tutto eccezionale (perchè ha solo 12 anni) considerato il suo interesse per la medicina ci hanno accettato in questo corso per volontari del soccorso. Che dire, sono fiera di Aspie, che ogni giorno ci fa vedere la strada giusta, ci fa crescere, ci insegna ad apprezzare la diversità e ci arricchisce, non solo a me come mamma che sto insieme a lui quotidianamente, ma anche a tutte le persone che hanno la fortuna di incontrarlo e conoscerlo. E’ ragazzino straordinario e gli voglio tanto bene. Grazie di esistere Aspie.

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