Alunni offesi su Facebook dalle maestre alle De Amicis, finita l’ispezione. I genitori del disabile: ora servono sanzioni.
Valutazioni scolastiche non effettuate o comunque fatte in modo sommario e non rispondente alle normative, verifiche dei risultati scolastici firmate da un solo docente e comportamento professionale delle maestre quanto meno discutibile nel rapporto con i genitori. Queste le osservazioni messe nero su bianco dall’ispettore dell’Ufficio scolastico regionale alle scuole De Amicis, dove a metà di luglio dell’anno scorso è scoppiato il caso degli alunni di una prima classe offesi su Facebook da alcune insegnanti (per indicare i piccoli venivano usate parole pesanti come “ambigua paraculo”, “un altro rompicoglioni” o “la merda”). Tra questi bambini c’era anche un piccolo affetto da autismo. Ovvio il disappunto dei genitori del bimbo che nel luglio scorso, hanno presentato querela ipotizzando i reati di ingiurie aggravate in pregiudizio di minore e tentativo di maltrattamento psicologico.
Non solo, perché la famiglia ha presentato anche un esposto amministrativo all’Ufficio scolastico regionale. Da qui l’ispezione alle De Amicis, che si è conclusa il mese scorso. «In questi giorni – spiega il padre del bambino autistico, che adesso frequenta un altro istituto cittadino – abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti per conoscere l’esito dell’ispezione e siamo rimasti sconvolti».
Schede non compilate. Il babbo del ragazzino spiega che secondo l’ispettore «la scheda di valutazione è compilata solo per il secondo quadrimestre non indica voti, riporta solo giudizio sintetici». In pratica emerge che «la valutazione intermedia e finale non sono state fatte secondo la legge, come invece impone l’articolo 9 comma 1 del Dpr 122/2009. E poi il documento relativo all’ispezione spiega anche che le verifiche dei risultati di mio figlio sono firmate da una sola maestra e non da tutto il team delle docenti». Che nelle schede di valutazione del piccolo affetto ci sia qualcosa di strano lo dimostra il fatto che l’ispettore dell’Ufficio scolastico regionale ha sottolineato, come spiega ancora il padre, che «bisogna regolarizzare al più presto la documentazione di valutazione del percorso di studi di mio figlio scrivendo i voti in decimi, il giudizio sul comportamento, la valutazione per la materia religione». La mancata valutazione manda su tutte le furie i genitori del bambino. «In pratica mio figlio non veniva valutato dalle sue insegnanti – dice la mamma -, non credo sia un comportamento volto a integrarlo con la classe».
«Sempre sulle valutazioni – dice il padre – nella relazione dell’ispettore emerge che il dirigente della scuola avrebbe dovuto garantire che i metodi adottati alle maestre fossero legittimi, ciò significa che non lo sono stati».
Mancata integrazione. La famiglia sottolinea come l’Ufficio scolastico regionale abbia insistito sulla mancata integrazione. «Nella relazione si legge – dice ancora il babbo – che le maestre non sono state chiare nell’adattare gli obiettivi di apprendimento del bambino. Inoltre il parere dell’ispettore è che il comportamento delle docenti sia molto grave sul piano professionale anche per quanto riguarda le relazioni con noi genitori. L’ispettore fa presente che, vista la situazione particolare, la comunicazione con la famiglia fosse fondamentale per l’inclusione dell’alunno».
L’appello. «Vista la relazione dell’Ufficio scolastico – dice la mamma del bimbo autistico -, mi aspetto arrivino provvedimenti adeguati alla gravità della vicenda. Ora mio figlio sta meglio, è in un’altra scuola dove è partito il suo percorso di apprendimento, ma abbiamo vissuto un periodo terribile». La mamma fa appello anche alle istituzioni: «Per evitare che anche altri bambini debbano patire quello che ha sofferto mio figlio, e noi con lui, speriamo che anche le istituzioni facciano sentire la loro voce».
Fonte: Il Tirreno