Nonostante una forma di autismo, Christopher Heel ha una vita intensa. A 19 anni puo’ vantare una forte esperienza nella corsa, dai 400 metri ai 25 km. E non è finita: la maratona lo attende. Chris si alza presto in questi giorni di ottobre. La scuola è già iniziata da due mesi, ad agosto, come in tutte le scuole americane. Questo, sarà il suo ultimo anno di liceo e l’ultima stagione nella squadra di corsa campestre e di atletica, ma Chris ha intenzione di gustarsela fino in fondo. Nato a Bar Habor nel Maine, Chris abita con i suoi genitori, Sue e Matt, insieme ai suoi due cani e due gatti. Diagnosticatagli una forma di autismo in giovane età, Chris è sempre stato un ragazzo attivo come tutti i ragazzi che vivono sull’isola di Mount Desert, dove lo sport è un passatempo comune. In prima media si era iscritto nella squadra di corsa campestre, invogliato dalla possibilità di trascorrere del tempo con altri ragazzi. Era bravo e gli piaceva cosi’ tanto che quando, tre anni dopo, iniziato il liceo, oltre alla corsa campestre annuale era stato selezionato per le gare di atletica leggera di primavera. Ha cominciato con le distanze corte: 400, 800 m poi il miglio. Allungo’ alle gare su strada di cinque miglia e 10 km. Il salto importante l’ha fatto l’anno scorso completando, sotto la guida della sua allenatrice Desiree Sirois, la Pineland Farm Trail di 25 km. Ha bissato quest’anno sullo stesso percorso, migliorandosi di 10′ e segnando 2:30’39”. A Chris piace avere una routine nella sua giornata: sveglia, corsa, doccia, scuola, allenamento con la squadra, cena, computer, un po’ di musica ( è amante di quella degli anni ’70 come gli Eagles e Journey ) e finalmente a letto entro le 22.00. Anche i suoi allenamenti sono metodi e costanti, e per questo, alla lunga viene premiato. Durante la settimana corre un paio di miglia prima di andare a scuola e poi, durante la stagione del cross, si allena con gli altri componenti della squadra nel dopo scuola, incluso un giorno di esercitazioni in palestra con i pesi. In primavera non cambia di molto, solo le ripetute di corsa vengono fatte in pista e gli esercizi sono finalizzati all’incremento della velocità. Il sabato, tutto l’anno corre per conto suo. Qualche volta accompagnato dal suo allenatore o dai compagni di squadra, ma la maggior parte delle volte corre in solitario. La sua tabella di allenamento è scritta in minuti, non in chilometri. Ora i minuti sono tanti perché si sta preparando per una mezza maratona per poi provare il grande passo verso la maratona. Se gli chiedete dove vuole correre la sua prima maratona, vi risponderà: ” Qui, a Mount Desert Island ” . Il percorso è famigliare e per lui ci sarà un tifo da paura.
Estratto di un articolo pubblicato sulla rivista “Correre” versione cartacea del mese di Ottobre 2013.