Autismo Francia: Una psicanalista attribuisce alle madri la responsabilità dell’autismo
L’Express si è procurato una sequenza inedita tratta dalle riprese del documentario polemica Il Muro, la psicanalisi alla prova dell’autismo (articolo in italiano qui). Una psicanalista attribuisce alle madri la responsabilità dell’autismo nel loro figlio. Una sequenza video inedita, che l’Express si è procurato, fa luce sulla questione del documentario Il Muro che denuncia la presa in carico dell’autismo da parte della psicanalisi. Il tribunale di Lille ha condannato il 26 gennaio scorso Sophie Robert a risarcire i querelanti, perchè “avrebbe alterato le parole effettivamente espresse” dai tre psicanalisti intervistati. La regista è ricorsa in appello. Questo caso è parte di un contesto piu’ ampio di rimessa in questione del ruolo della psicanalisi nella presa in carico dei bambini autistici. Questo approccio, largamente utilizzato in Francia, è stato sconsigliato l’8 marzo dall’Alta Autorità alla Salute -HAS- (articolo in italiano qui), che ha raccomandato l’utilizzo di metodi alternativi, detti educativi, per trattare questo disturbo precoce della comunicazione.
Tra le accuse rivolte alla psicanalisi: c’e’ quella di trasmettere una spiegazione sbagliata dell’autismo. Secondo alcuni psicanalisti, questo disturbo appare a causa di un comportamento inadeguato della madre, che si comporta in maniera troppo fredda o troppo possessiva di fronte al suo bambino. Ora pero’ vi è un largo consenso della comunità scientifica internazionale che considera l’autismo come un disturbo di origine neurobiologica, causato da un cattivo funzionamento dello sviluppo del cervello. Questo è uno degli argomenti su cui si sono espressi gli psicanalisti intervistati nel documentario, tra cui Esthela Solano-Suarez, una dei tre querelanti.
La sequenza che l’Express mostra oggi al pubblico è un estratto di un’intervista di tre ore accordata a Sophie Robert da Esthela Solano-Suarez, il 5 novembre 2011, nel suo studio parigino. Questo pezzo di sette minuti non è stato selezionato per il montaggio, ma figura tra il materiale sequestrato dai giudici, desiderosi di confrontare le parole espresse durante le interviste con quelle estratte e presentate nel film Il Muro.
Secondo Sophie Robert, si tratta di un momento in cui Esthela Solano-Suarez ha chiesto di fare una pausa per bere un bicchiere d’acqua. La psicanalista si è tolta il microfono piazzato sul colletto del suo abito, e si è spostata in un’altra camera, uscendo dal campo della telecamera appoggiata su un treppiede di fronte alla sua scrivania. La conversazione continuata in maniera informale tra la documentarista e la psicanalista è stata registrata dal microfono della telecamera.
In questo link trovate il video con i sottotitoli in italiano (per un problema di codici non riesco ad inserirlo in questo articolo), il testo è quello riprodotto qui sotto:
http://rutube.ru/video/9b3fe212b34693a53ddd975c51c8e56c/
Esthela Solano: i genitori di bambini autistici pensano che la psicanalisi colpevolizzi le madri e quindi vivono nella speranza che venga scoperto un gene, un cromosomo che spiegherebbe il famoso autismo, è per questo che voglio mitigare quando la madre è in questione per non dare atto a questo genere di critiche.
Sophie Robert: ma l’importante è quello che voi pensate veramente. E’ la vostra convinzione personale di psicanalista che conta.
Esthela Solano: si ma bisogna giraci intorno un po’ e presentare la madre come… insomma questo è vero, cioè la madre è alle prese con qualche cosa che è troppo reale e che la supera completamente.
Sophie Robert: lei pensa che non sia piu’ possibile parlare francamente della teoria psicanalitica oggi ? Non si possono piu’ dire le cose di fronte al grande pubblico ?.
Esthela Solano: in questo momento bisogna fare attenzione perchè invece di rendere un favore alla psicanalisi diamo degli argomenti per farci attaccare.
Sophie Robert: lei pensa che ci sia un disturbo della relazione materna alla base ?.
Esthela Solano: ma si, ma si…
Sophe Robert: ma come puo’ questo « non incontro « causare l’autismo ? Come si puo’ spiegare ?.
Esthela Solano: è come un lasciare cadere profondo, irrimediabile che si è prodotto dall’inizio.
Sophie Robert: la madre ha lasciato cadere il bambino ?.
Esthela Solano: lasciare cadere, eh !, qualche cosa che ha fallito a livello dell’amore.
Sophie Robert: a livello dell’amore ?.
Esthela Solano: a livello dell’amore.
Sophie Robert: le madri non amano i loro figli ?.
Esthela Solano: si perchè è l’amore della madre che fa passare tutto questo dalla parte del bambino, che introduce il bambino nel registro della richiesta, del dono, della separazione con l’oggetto, dell’affezione dell’oggetto. E quando c’e’ qualche cosa a livello dell’amore che collassa…
Sophie Robert: non ci sono mamme di bambini autistici che amano veramente il loro bambino ?
Esthela Solano: vi diranno che adorano i loro figli ma voi potete percepire che il bambino esprime qualche cosa che è assolutamente assente …che non sente… l’autismo del bambino è una conseguenza di un certo autismo della madre nei riguardi del bambino.
Esthela Solano: e vi voglio dire una cosa. Ho ricevuto una bambina autistica, che aveva 9 anni, e non parlava , faceva dei rumori orribili, urlava, alcuna parola, alcuna, e alla fine di un anno, un anno e mezzo di trattamento, stava sulla soglia della porta, stava per andare via con la sua mamma, e allora si è girata verso di me, mi ha fatto un gesto e mi ha detto « arrivederci » signora. E’ stato un miracolo, la prima parola della sua vita !. La madre mi ha detto avete sentito dire arrivederci ? IO NO ! quando c’e’ stato qualche cosa di straordinario.
Sophie Robert: puo’ darsi che sia stata gelosa ?
Esthela Solano: si, si, l’ho constatato anche io, ma non posso dire davanti alla telecamera, che quando i bambini cominciano a parlare, incominciano ad umanizzarsi, e in quel momento le madri dicono che non va bene, che i loro bambini diventano insopportabili, e si fermano. Il desiderio e la domanda del bambino è qualche cosa d’insopportabile. Possono sopportare un bambino che urla tutta la giornata. E non sentono o fanno come se non sentono. E non sopportano un bambino che dice « io non voglio » o « io voglio » cioè un bambino che si afferma come un soggetto esterno a loro. Differente da loro.
Sophie Robert: e perchè si comportano cosi ?.
Esthela Solano: perchè c’e’ qualche cosa in loro che non funziona ; un insopportabile di … avere un bambino è veramente confrontarsi alla perdita. Pensiamo che avere un bambino sia l’esperienza piu’ bella, no, avere un bambino è confrontarsi con la perdita. Dal momento in cui lascia il corpo della madre abbiamo perso quel bambino.
Sophie Robert : ma come spiegare che la mancanza di amore puo’ produrre dei danni cosi’ gravi come l’autismo ? Perchè comunque, un bambino autistico entra in relazione con sua madre, entra in relazione con suo padre, entra in relazione con i suoi fratelli e sorelle, è in relazione con il mondo esterno, non è unicamente in relazione con sua madre.
Esthela Solano : si ma quando è un piccolo bebè…
Sophie Robert: si ma quando è un piccolo bebè non è unicamente in relazione con la madre. Se non comunica con la madre, non è in grado di comunicare neanche con le persone che stanno intorno alla madre.
Esthela Solano: non puo’ comunicare con nessuno . No.. questo non passa, non ha senso.
Sophie Robert: è il padre non puo’ aiutare ?.
Esthela Solano: ci sono dei padri che possono sostituire le carenze materne, si. Si è possibile che sia il padre ad assumere la funzione dell’amore, la funzione del dono , le funzioni essenziali, si. E’ possibile.
Sophie Robert: è l’amore che rende umani ?.
Esthela Solano: è l’amore che umanizza.
Sophie Robert: è l’amore della madre che umanizza ?.
Esthela Solano: ma certo, è evidente, ma certo quando non si riceve amore non si puo’ dare.
In questa sequenza inedita, Esthela Solano-Suarez adotta una posizione molto piu’ decisa sulla responsabilità delle madri nell’autismo dei loro figli, rispetto agli estratti che sono stati selezionati per il montaggio del documentario. Il documento lascia intendere che, in un punto preciso, il pensiero dell’intervistata non è stato manipolato nel film, ma al contrario attenuato. Contatta dall’Express al telefono, Esthela Solano-Suarez non ha voluto rilasciare commenti, dato il l processo d’appello che si terrà nei prossimi mesi.
Questa sequenza è stata depositata nel dossier d’appello, secondo l’avvocato della regista Stefan Squillaci. Ci si potrebbe chiedere come mai queste parole cosi’ forti non sono state selezionate per il montaggio? A questa domanda Sophie Robert risponde per via di motivi tecnici. “Ho messo da parte questa sequenza, perchè la signora Solano-Suarez non indossava il microfono e il suono non era di buona qualità come il resto dell’intervista, afferma. In piu’ si era alzata dal divano e non appariva piu’ la sua immagine”.
Altri documentaristi, non si imbarazzerebbero di fronte a problemi estetici se si tratta di trasmettere informazioni considerate come essenziali. Perchè non mantenere la sequenza e informare il pubblico della scarsa qualità ? Gli spettatori non sono stati privati delle informazioni perchè la signora Solano-Suarez ha espresso lo stesso concetto, quello delle madri responsabili dell’autismo nel loro bambino, in un’altra sequenza del Muro, spiega Sophie Robert. Inoltre, altri psicanalisti sostengono la stessa tesi nel film”.
Per il suo avvocato, Sophie Robert sta portando avanti una battaglia legittima che denuncia questa “visione sorpassata ” dell’autismo, perchè “le conseguenze sono drammatiche per i bambini autistici”.” Perchè il terapeuta considera la mamma tossica e cerca di separarla dal suo bambino , s’indigna. In quanto al protocollo di cure proposte alla famiglia, vengono esclusi i metodi moderni che mirano a compensare la disabilità del bambino in materia di comunicazione che costituiscono una vera perdita di opportunità”. Tenuto conto delle differenti fasi della procedura, non si intenterà l’appello prima dell’autunno.
Tradotto e riadattato da Mondo Aspie, fonte l’express.fr
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