Francia: Autismo e psicanalisi, il futuro dei bambini in gioco
Sisma sul pianeta psichiatria ! L’Alta Autorità della salute prevederebbe di classificare le pratiche psicoanalitiche al rango di “interventi globali non raccomandati o sconsigliati “, nella presa in carico dell’autismo, da come si poteva leggere la settimana scorsa sul quotidiano “Libération” che si è procurato il progetto del rapporto della HAS. La psicanalisi, bocciata?
“E’ come se avessimo decretato la fine dell’incoscienza! “, dichiara il responsabile di un centro di risorse sull’autismo citato dal giornale. Una bomba sganciata su un terreno minato che vede schierate da una parte le associazioni di genitori e dall’altra la comunità di psichiatri, psicanalisti e pediatri, attaccati all’ approccio psichico della malattia a discapito del trattamento educativo e comportamentale.
La miccia era stata accesa, già il 20 gennaio, all’Assemblea nazionale, quando Daniel Fasquelle . deputato di Pas-de-Calais (UMP, Unione Movimento Popolare), denuncia la pratica del “packing” (procedura di impacchettamento di un bambino autistico tramite panni freddi e umidi di cui il riscaldamento progressivo permetterebbe di prendere coscienza del suo corpo).
Delle generazioni di genitori colpevolizzati
Un altro segno di ostilità alla psicanalisi, il documentario “Il Muro”, la cui realizzatrice Sophie Robert è stata denunciata e poi condannata il 27 gennaio per aver filmato in maniera parziale degli psicanalisti, ” conosciuti per la loro adesione alla psicologia edipica di bazar”, reagisce Elisabeth Roudinesco, storica della psicanalisi, in “Libération”, per la quale “la sacrosanta legge del padre sarebbe una difesa contro la cosiddetta follia universale delle madri”. Aggiunge che “questi professionisti rappresentano se stessi e non l’insieme dei clinici”.
Tuttavia molte generazioni di genitori si sono sentite accusate dalla teoria dello psicanalista Bruno Bettelheim, dove l’autismo è una psicosi infantile dovuta alla cattiva relazione tra la madre e il suo bebé. Ipotesi largamente superata oggi dalla scienza, che mette in gioco nell’apparizione della malattia un cattivo funzionamento dei circuiti neuronali e fa dell’autismo “una malattia neurobiologica caratterizzata da disturbi del comportamente e non una malattia psichiatrica”, sottolinea Marie Bardot, presidente dell’associazione Diamant, che si occupa di sensibilizzazione in favore delle persone autistiche. Questa esclusività data all’approccio psicanalitico in Francia ha causato un netto ritardo nello sviluppo dei metodi educativi e comportamentali che sono utilizzati nel mondo intero (come ABA o Teacch), molto diffusi oltre atlantico e in Belgio. La dove alcuni psicanalisti vedono degli strumenti di ammaestramento, di soluzioni “ready-made”, numerosi genitori testimoniano al contrario dei metodi educativi che permettono ai loro figli d’integrarsi socialmente e migliorare la prognosi, soprattutto se ne beneficiano dalla tenera età.
Verso una presa in carico multidimensionale ?
Un ritardo che il governo francese sembra deciso a recuperare, cosciente “dell’urgenza di ristabilire gli equilibri, e di privilegiare un approccio meno ospedalizzato è piu’ imperniato sulla vita e sulla cittadinanza”, spiega Marie-Anne Montchamp, segretario di stato presso il ministero della solidarietà e della coesione sociale, citata da “Le Monde”, che pondera l’oggetto della discordia spiegando che ” non si esclude l’interesse della psicanalisi quando un bambino proviene da una famiglia , “scoppiata” “. Al di là della lite, molti dei professionisti considerano l’importanza di realizzare una presa in carico multidimensionale ( un mix di metodi educativi, riabilitativi, e di psicanalisi) , per questa malattia dalle mille sfaccettature.
Molto attese, sono le raccomandazioni dell’Alta autorità della salute che saranno rese pubbliche l’otto marzo. La questione è delicata perchè una posizione radicale rischierebbe di montare gli psichiatri contro lo Stato e attizzerebbe l’odio dei genitori verso la psicanalisi , mentre la Federazione Francese dei dys (DSA, disturbi del linguaggio e dell’apprendimento), afferma che l’autismo Grande causa nazionale del 2012 meriti piu’ di un regolamento dei conti
Tradotto da Mondo Aspie, articolo originale ParisMatch qui