Cinquant’anni di ritardo. La Francia ha cinquant’anni di ritardo nel suo approccio con l’autismo. Mezzo secolo di ricerche scientifiche e progressi ignorati. E nel 2012, ascoltiamo ancora degli psicanalisti spiegare a dei genitori smarriti che il loro bambino è autistico per colpa di sua madre. Falso ! Il problema è d’ordine neurologico. Certo, non sappiamo ancora come guarire l’autismo. Ma sappiamo come trattare i sintomi. Per gli ultimi seguaci della psicanalisi pura e dura, questi trattamenti sono affini al ammaestramento, che considera i malati come scimmie selvagge. Grazia, ha incontrato quelli che seguono questi nuovi protocolli che non hanno niente a che vedere con le bestie da circo. Anzi, imparano a diventare autonomi e a parlare di bene in meglio. Da cinque decenni la Francia ascolta i suoi “psi”; e invia i piccoli malati in ambulatori dove non succede un bel niente, invece di rimborsare trattamenti efficaci. E apre ricoveri giornalieri invece di formare educatori specializzati. Questa è non-assistenza a persone in pericolo. “La Francia ha abbandonato i suoi autistici” dichiarava il Consiglio dell’Europa nel 2004. Da allora niente è cambiato. Si potrebbe rimediare, almeno fornendo i metodi adeguati. Senza dover aspettare altri cinquant’anni.
Caroline Lumet, giornalista d’attualità
Tradotto da Mondo Aspie, articolo introduttivo al dossier: Autismo, una vergogna francese pubblicato su Grazia Francia