Nel “piccolo mondo dell’autismo”, come lo chiama Josef Schovanec, non possiamo fare tutto quello che ci pare !
E’ spesso piu’ difficile per me comprendere le regole del mondo dell’autismo, piuttosto che quelle della società e dei neurotipici.
Come ha detto giustamente Jean-Michel Devezeaud ” l’autismo non appartiene ancora agli autistici, ma ci stiamo lavorando”. E’ vero !
Quelli che hanno delle esigenze sono gli autistici e le loro famiglie, ma sono malvisti quelli che si esprimono al di fuori delle associazioni.
Gli Asperger danno molto fastidio perché si esprimono sempre di piu’, e alcuni anche con talento. E si tratterà questi ultimi come “falsi Aspie” perché sono una reale minaccia per le associazioni e la sostenibilità della loro onnipotenza.
Le associazioni possono stare tranquille ! Gli autistici e le loro famiglie non cercano di sorpassarle o prendere il loro posto. Vogliono solo trovare soluzioni reali che possano rispondere alle loro esigenze.
Quando io parlo ” di associazioni “, non faccio di ” tutta un’ erba un fascio “.
Alcune sono certamente formidabili. Immagino che sono soprattutto quelle che hanno meno accesso alle sovvenzioni. Magari mi sbaglio. Ma ovunque ci sono dei soldi, c’e’ il potere che è come una droga che sale al cervello delle persone che ne entrano in contatto, e le rende differenti, strane… E ancora una volta, non generalizzo, ci sono miliardari e persone ricche di ” gran cuore “e questo è magnifico.
Il mio consiglio agli autistici e alle loro famiglie, è di esprimere cio’ che veramente sentono, senza subire la censura di questa o quell’altra associazione che milita in favore dei propri interessi.
Non sto dicendo che si dovrebbe diffidare di tutte le associazioni, ma dico che bisogna restare con la mente libera, senza condizionamenti, ne pressioni che provengono “dal piccolo mondo dell’autismo “. E non ci si deve sentire in debito o incatenati verso un’associazione. Sono state create per aiutare e senza scopo di lucro, e in teoria non dovrebbero pretendere niente in cambio da parte degli autistici e delle loro famiglie ( a parte la quota annuale ).
Sono per la libertà di espressione. Come possiamo conoscere i bisogni reali delle persone autistiche e delle loro famiglie se c’e’ una censura e una manipolazione delle domande e dei messaggi di base ?
L’autismo non è un marchio registrato. L’autismo non appartiene a nessuno. Gli autistici sono come sono e conviene collaborare uniti per trovare le migliori soluzioni in modo che possano vivere insieme alle loro famiglie, una vita degna di questo nome.
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Tradotto e riadattato da Mondo Aspie, Fonte: Etreautisteaujourdhui , grazie a Marie