Riassunto: Il documentario “Il Muro, la psicanalisi alla prova dell’autismo” è stato censurato dalla giustizia. Attentato alla libertà d’espressione ? Ritorniamo su quei 52 minuti che hanno messo il fuoco alle polveri.
A suo tempo, ci fu “The Wall”, versione Pink Floyd, ma, oggi, è un “Muro” alla francese che scatena le passioni. 4 anni di indagini, 40 psicanalisti francesi intervistati, 60 ore di riprese… Ma sono bastati 52 minuti per mettere le lobby psichiatriche in subbuglio. ” Il Muro, alla prova dell’autismo” è un film documentario realizzato da Sophie Robert che ha scatenato ben piu’ di una viva polemica poichè è intervenuta la giustizia. Al momento della sua uscita nel settembre 2011, ha scatenato un polverone. Diventato rapidamente tossico…
Per i genitori: un abuso concesso
La documentarista si è recata in centri ospedalieri per intervistare psichiatri e psicanalisti, la maggior parte vere “competenze” che impiegano la psicanalisi nella presa in carico dei bambini autistici. Con l’idea, e bisogna dirlo, chiaramente espressa, di denunciare l’arcaismo e le aberrazioni di questo tipo di sostegno. Questo ha causato un eco attraverso numerosi scienziati nel mondo, e anche tramite la maggior parte delle associazioni di genitori di bambini autistici che deplorano un “reale maltrattamento”. Secondo Mireille Lemahieu, membro del collettivo “Ensemble pour l’autisme” che raggruppa la maggior parte delle associazioni di genitori, tra cui Autistes sans frontières che ha cofinanziato il film, gli psicanalisti hanno propositi totalmente fuori luogo e antiscientifici. ( Per capire meglio questo dibattito leggere l’articolo: “Autismo, la guerra dichiarata” ).
Gli psicanalisti gridano alla trappola
Dall’altra parte, alcuni intervistati gridano alla parte presa e insorgono contro una propaganda, senza rigore e disonesta. I medici intervistati dichiarano che le immagini sono state manipolate e portate fuori dal loro contesto. Nonostante numerosi genitori continuino ad ascoltare queste parole e accuse, principalmente durante gli incontri con le madri, negli ambulatori dove i loro figli sono seguiti… E, anche se alcune frasi pronunciate difficilmente possono creare confusione… Questo film sarebbe dunque un montaggio grossolano, un florilegio di trappole successive, un approccio parziale alle loro competenze e ai loro impegni ? “Come è possibile che Pierre Delion ( medico psichiatra e psicanalista francese) non sia stato interrogato su cio’ che predica, per avere una neuropsichiatria integrativa, che unisce le neuroscienze, il cognitivismo, la psicanalisi, il comportamentalismo ?”, si chiedono i “39 contre la nuit sécuritaire” , un collettivo di psichiatri. Criticano anche il “cast” e la mancanza di eclettismo perchè nessun membro dell’associazione del CIPPA (Coordinazione internazionale tra psicoterapeuti e psicanalisti che si occupa di persone con autismo) è stato sollecitato.
Sophie Robert condannata
Sophie Robert viene denunciata per diffamazione. Il film è uscito nel settembre 2011, il verdetto il 26 gennaio 2012 ! E’ quasi una comparizione immediata… Le lobby psichiatriche rivelano in questo l’enorme influenza. Sophie Robert è accusata di aver realizzato un montaggio che manipola i propositi degli intervistati facendoli uscire dal loro contesto. Il tribunale di Lille ha condannato la realizzatrice a cancellare le interviste incriminate, e a ritirare il film dal sito Autiste sans Frontières (da parte loro, l’associazione è rilassata) e a versare la somma di 12.000 euro a querelante, ossia 36.000 euro !
Questa decisione della giustizia non ha impressionato l’associazione internazionale dei giornalisti che in nome della libertà d’espressione, ha depositato un ricorso presso il tribunale di Lille. Numerosi media insorgono contro questa censura. ” Con una tale giurisprudenza, spiega l’avvocato di Sophie Robert, il documetarista non ha piu’ il diritto di esporre il suo punto di vista nel montaggio. Michael Moore (realizzatore americano di documentari senza concessione, ndr ) sarebbe vietato in Francia ! “.
La mobilizzazione si organizza…
Negli Stati Uniti, una mobilizzazione “pro Muro” ironizza sugli arcaismi alla francese. Il New York Times s’interessa all’argomento, poi l’International Herald tribune (240.000 esemplari) che, il 20 gennaio 2012, intitola: “Furor over treating autism in France qui il pdf “ (Follia furiosa nel trattamento dell’autismo in Francia). Durante un festival a New-York, il film ha ricevuto un ovazione. In occasione di una conferenza stampa negli Stati Uniti, Sophie robert ha denunciato ” la deriva settaria del movimento psicoanalitico francese e la sua influenza sulla società francese “, precisando tuttavia che “non tutti gli psicanalisti sono coinvolti da questa deriva , e che al contrario, alcuni la denunciano”. Un’associazione e un sito sono stati creati ” Soutenons le mur” e anche una pagina su Facebook .
La diffusione del film è stata vietata, ma è disponibile sul sito. Ognuno si faccia la propria opinione… in seduta privata, sotto il mantello !
Pubblicato il : 24/02/2012
Autori : Handicap.fr – E.Dal’Secco http:www.handicap.fr
Tradotto da Mondo Aspie, articolo originale qui:
http://informations.handicap.fr/art-infos-handicap-2012-811-4635.php